Quando nella nostra casa la luce salta continuamente potremmo trovarci nella situazione di dover richiedere un aumento di potenza del contatore. Si tratta di un’operazione piuttosto semplice e che potrebbe risolvere efficacemente il nostro problema, anche se bisognerà valutare molto attentamente i relativi costi per capire se sia davvero la soluzione adatta. In questo articolo cercheremo di spiegare tutto ciò che riguarda questa operazione, che diventa necessaria quando l’attuale fornitura di energia non è più sufficiente a soddisfare le esigenze di un’abitazione o di un’attività commerciale.
Per aumento potenza contatore, comunque, si intende un processo con cui si incrementa la quantità di energia elettrica che può essere utilizzata contemporaneamente nella propria abitazione. In questo modo si possono evitare sovraccarichi e fastidiose interruzioni di servizio. Mediante questa operazione possiamo aumentare (o diminuire) i kilowatt a disposizione.
Per le utenze domestiche in Italia, la potenza contrattuale del contatore elettrico può variare da un minimo di 1,5 kW a un massimo di 6 kW (3 kW la più diffusa tra gli utenti residenziali). Gli utenti hanno la possibilità di modificare la potenza impegnata del loro contratto di fornitura elettrica in incrementi di 0,5 kW. Questo significa che si può decidere di aumentare o diminuire la potenza disponibile a seconda delle proprie esigenze energetiche, richiedendo tali modifiche al proprio fornitore di energia.
Questa flessibilità consente di adeguare la potenza del contatore alle effettive necessità dell'utenza, ottimizzando i costi in bolletta. Avere una potenza contrattuale troppo elevata rispetto alle reali necessità, infatti, comporta un costo fisso in bolletta superiore, mentre una potenza troppo bassa può causare disagi come il distacco della fornitura in caso di superamento della soglia massima disponibile.
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La procedura per richiedere l’aumento potenza contatore della luce è piuttosto semplice, anche se può subire variazioni significative da un fornitore all’altro. Il primo step per capire come aumentare la potenza del contatore è sicuramente contattare il fornitore con cui è stato stipulato l’attuale contratto elettrico tramite il Numero Verde, un punto fisico di assistenza o l’area clienti online del sito. A questo punto si dovrà semplicemente formalizzare la richiesta (online mediante la compilazione di un modulo) fornendo tutta una serie di dati essenziali come il codice cliente, il codice POD e la nuova potenza desiderata espressa in kW.
Parlando di tempistiche, per quanto riguarda l’aumento potenza contatore molto dipenderà dalla complessità dell’intervento. I lavori vengono distinti, infatti, tra semplici e complessi. I primi sono quelli che non prevedono la presenza di un tecnico, i secondi, invece, necessitano per forza di cose l’intervento di personale specializzato. I tempi aumento potenza contatore per lavori semplici ammontano a circa 7 giorni lavorativi, mentre per quanto riguarda i lavori complessi c’è molta variabilità e bisogna fare riferimento a quanto verrà indicato dal tecnico nel preventivo.
Riguardo i tempi aumento potenza contatore c’è da ricordare che gli utenti avranno diritto a un indennizzo automatico nel caso in cui i tempi previsti dovessero essere superati. Nello specifico, i rimborsi ammontano a 35 euro per ritardo pari o superiore al doppio del tempo preventivato, a 70 euro per ritardo pari o superiore al triplo del tempo preventivo e a 105 euro per ritardi superiori
Un altro aspetto importante da considerare è quello del costo aumento potenza contatore. In questo caso, il prezzo dipende dal mercato di appartenenza, ovvero mercato libero o tutelato. Ricordiamo, comunque, che a partire da gennaio 2024 per il gas e da luglio 2024 per la luce, il mercato tutelato è venuto a cessare definitivamente. Il costo aumento potenza contatore ammonta a 25,51 euro per il mercato libero di contributo fisso per il distributore, a cui bisogna aggiungere un contributo per ogni kW di potenza aggiunta pari a 71,04 euro. Infine, il costo finale comprende anche il contributo dovuto al venditore come previsto dal contratto di fornitura.
Sin qui si è parlato unicamente di aumento potenza contatore, ma se volessimo invece diminuirla? Può capitare di trovarsi in questa situazione quando si ha un contatore con una potenza impegnata superiore rispetto alle proprie esigenze. In questi casi è chiaramente consigliato procedere quanto prima a formalizzare al proprio fornitore la richiesta di diminuzione di potenza. Chi volesse sapere quale sia la propria potenza impegnata può verificarlo in qualsiasi momento prendendo una bolletta recente. Dopo aver inviato la richiesta al fornitore e aver comunicato i dati, questi si impegnerà a inviare la richiesta al distributore entro 2 giorni lavorativi. Questi, dovrà completare il processo di riduzione potenza entro e non oltre 5 giorni lavorativi. Il costo della riduzione di potenza nel mercato libero prevede l’esborso di un contributo fisso per il distributore di 25,51 euro e di un contributo per il fornitore stabilito nel contratto.
Oltre alla riduzione di potenza si può risparmiare anche sottoscrivendo un’offerta più vantaggiosa grazie a un comparatore di tariffe, uno strumento prezioso che permette di circoscrivere la ricerca solo alle offerte più convenienti
Richiedere l’aumento potenza contatore ha un costo? Sì, e l’importo può variare a seconda del fornitore di energia elettrica e della fascia di potenza richiesta.
Si può ridurre la potenza contatore? Sì, è possibile richiedere una riduzione della potenza del contatore se si ritiene che la potenza attualmente disponibile sia superiore alle proprie esigenze
Quali documenti servono per la richiesta di aumento potenza contatore? I documenti necessari includono generalmente un documento di identità valido, il codice fiscale, l'ultima bolletta pagata e, in alcuni casi, la documentazione tecnica dell'impianto elettrico.
Quali sono le tempistiche? Il tempo necessario per completare l'operazione di aumento della potenza del contatore varia in base alla complessità dell'intervento e alla disponibilità delle squadre tecniche. Generalmente, il processo può richiedere da alcuni giorni fino a qualche settimana.