Differenze fra tariffa gas residente o non residente: tutto quello che c'è da sapere

Differenze fra tariffa gas residente o non residente: tutto quello che c'è da sapere

Le tariffe gas sono sostanzialmente uguali per residenti e non residenti, ma il costo varia tra zone climatiche diverse, dove i coefficienti C influenzano la bolletta finale

A differenza dell’energia elettrica, per quanto riguarda il gas naturale non c’è una distinzione tra tariffa gas residente o non residente. Vediamo che cosa cambia esattamente dal punto di vista dei costi
1. Gas residente o non residente cosa cambia rispetto alla luce

Sono moltissimi gli italiani che hanno una seconda casa al mare o in montagna e che, giustamente, si chiedono come funzioni la bolletta gas di non residente. Diversamente da quanto accade con la fornitura di energia elettrica, dove ci sono differenze molto importanti tra le tariffe dedicate a clienti domestici residenti e non residenti, con la fornitura gas le cose cambiano. Scegliere un contratto gas residente o non residente, infatti, non presenta differenze tariffarie. Cosa vuol dire? Che a prescindere che si tratti di un contratto gas residente o non residente, il prezzo della materia prima gas resterà il medesimo dell’abitazione principale.  

 

Tutte le utenze per abitazioni di residenza e seconde case permettono di scegliere tra due tipologie di costi: variabili e fissi. Nel caso dei costi variabili, si hanno delle variazioni in base al consumo di energia effettivo, nel caso dei costi fissi, invece, si parla di una quota fissa pagata da tutti i consumatori che hanno un punto di prelievo attivo. Le spese fisse, è bene ricordarlo, vengono decise direttamente dall’Autorità per l’Energia, le Reti e l’Ambiente (ARERA), ne consegue che le forniture simili si vedranno applicare sempre lo stesso importo per i costi fissi. I fornitori del libero mercato, da parte loro, modificano solo la tariffa per la materia prima energia, che incide solitamente tra il 40 e il 50% dell’importo complessivo in bolletta. 

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2. Bolletta gas non residente: come funziona

Tra tariffa gas residente o non residente non ci sono differenze sostanziali, a fare la differenza è soprattutto la posizione geografica. Sia che si tratti di una prima, che di una seconda casa, infatti, le tariffe variano in base alla zona climatica dove si trova l’immobile. 

 

Per un contratto residente o non residente gas viene utilizzato anche lo stesso sistema di calcolo per il costo, che prevede che si moltiplichino i consumi gas rilevati in metri cubi per un coefficiente C, ottenendo così i metri cubi.  Questo coefficiente C altro non è che un parametro che varia da zona climatica a zona climatica e che viene calcolato in base al numero di giorni di funzionamento del riscaldamento e dei gradi giorno. Per capire tra contratto gas residente o non residente cosa cambia dobbiamo, quindi analizzare le diverse aree climatiche italiane, ognuna delle quali presenta un coefficiente C specifico.  

 

Nel dettaglio, la zona A è quella con meno di 600 gradi giorno, la zona B quella compresa tra 600 e 900 gradi giorni, la zona C tra 901 e 1400 gradi giorno, la zona D tra 1401 e 2100 gradi giorno, la zona E tra 2101 e 3000 gradi giorno e la zona F con oltre 3000 gradi giorno (in un anno i gradi giorno corrispondono alla somma della differenza positiva fra la temperatura dell’ambiente interno, convenzionalmente fissata a 20°C, e quella media esterna giornaliera). Insomma, se ci chiediamo con la bolletta gas residente o non residente cosa cambia, dobbiamo tenere conto delle diverse zone climatiche. 

 

Se la prima e la seconda casa si trovano in due diverse zone, saranno soggette all’applicazione di due coefficienti diversi. A parità di consumi di gas in metri cubi, quindi il costo in Standard metri cubi non sarò lo stesso perché verranno utilizzati due coefficienti C differenti. Si consideri, inoltre, che la quota energia composta da euro/Smc incide anche sul calcolo degli oneri di sistema e della spesa per trasporto e gestione contatore, in quanto voci composte da una quota fissa e da una quota dipendente dal consumo effettivo. A diverse zone climatiche, dunque, corrispondono costi differenti per le voci dell’utenza, dalla spesa materia prima gas naturale fino agli oneri di sistema 

3. Bolletta gas non residente e affitto: chi paga?

Continuando il discorso relativo alle possibili differenze tra contratto gas residente o non residente, vediamo ora come comportarsi in caso di seconda abitazione in affitto. Nel caso in cui la seconda casa dovesse essere affittata per una stagione, ad esempio, il pagamento delle bollette spetterà ancora al proprietario della casa. Viceversa, se si parla di immobili da affittare a lungo termine, è possibile intestare le utenze all’affittuario.  

4. Le voci di spesa della bolletta gas non residente

Guardando più da vicino la bolletta gas residente o non residente emergono alcune voci di spesa che concorrono nel determinare l’importo complessivo in bolletta. La spesa materia prima gas naturale, ad esempio, incide per il 40% del totale in bolletta ed è costituita da una quota fissa legata alla vendita al dettaglio e da una al consumo, che varia in base all’effettivo consumo di gas. Abbiamo poi, e anche per questo non c’è differenza tra bolletta gas residente o non residente, la spesa di trasporto e gestione contatore, con una quota fissa decisa da ARERA e una legata al consumo. In questo caso l’importo complessivo include anche i costi per trasporto gas naturale, per usufrutto rete nazionale e stoccaggio, gestione e lettura contatore. 

 

Poi abbiamo gli oneri di sistema, una spesa prevista per i costi sostenuti dal sistema gas nazionale per quanto riguarda la realizzazione degli impianti e attività di interesse generale. In questo caso c’è solo una quota fissa stabilita dall’ARERA, che non dipende dal fornitore o dai consumi effettivi.  

 

Infine, abbiamo le imposte statali che pesano per un 35% sul totale e includono imposte di consumo, addizionali e IVA. A cambiare tra bolletta gas residente o non residente sono, quindi, i costi per il trasporto gas e utilizzo rete nazionale, le imposte di consumo e le addizionali regionali, tutte voci che cambiano in base alla zona geografica 

5. Consigli per abbattere i costi gas seconda casa

ssodato che tra bolletta residente o non residente gas non cambia il costo della materia prima gas naturale, è comunque possibile applicare alcuni consigli pratici per abbattere le spese. Innanzitutto, è possibile usare un comparatore di tariffe per scegliere l’offerta ideale in base alle abitudini di consumo. Una buona idea potrebbe essere anche quella di effettuare la manutenzione periodica della caldaia e di assicurarsi che vi sia un corretto isolamento termico anche nella seconda casa. 

6. FAQ
  • Esistono differenze nei costi del gas tra contratti per residenti e non residenti? A differenza della fornitura elettrica, per il gas naturale non esistono differenze sostanziali di tariffa tra contratti per residenti e non residenti. Il costo della materia prima gas è lo stesso sia per l'abitazione principale che per le seconde case. 

  • Cosa cambia nella bolletta gas tra differenti zone climatiche? Se la prima e la seconda casa si trovano in zone climatiche diverse, saranno applicati differenti coefficienti C. Questo significa che, a parità di consumo in metri cubi, il costo in standard metri cubi non sarà lo stesso a causa dell'utilizzo di coefficienti diversi, influenzando così anche il costo totale della bolletta. 

  • Nel caso di una seconda casa affittata, chi è responsabile del pagamento delle bollette del gas? Se la seconda casa viene affittata stagionalmente, il proprietario è generalmente responsabile delle bollette. Tuttavia, per affitti a lungo termine, è possibile che le utenze vengano intestate all'affittuario, che diventerà così responsabile del pagamento. 

  • Quali sono le principali voci di spesa in una bolletta gas per non residenti? Le voci di spesa includono la materia prima gas naturale, il trasporto e gestione del contatore, gli oneri di sistema e le imposte statali. La materia prima e le spese fisse sono stabilite da ARERA e sono consistenti tra le forniture; le variazioni possono derivare dalla gestione del contatore e dai costi di trasporto, che dipendono dalla zona geografica. 

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