La voltura luce è un’operazione che tutti, nel corso della propria vita, potrebbero trovarsi nella situazione di richiedere. L’esempio tipico è quello di chi si trova in condizione di cambiare casa e non sa come comportarsi con il contratto energetico. La cosa migliore da fare è accertarsi che vi siano il contatore e una fornitura già attiva.
A questo punto, si procede con il cambio intestazione di un contratto esistente, la voltura appunto. Per procedere, serviranno i dati del vecchio e del nuovo intestatario e bisognerà contattare il fornitore. In sostanza, con la voltura si parla di cambiare il nominativo della persona che si intesta la fornitura, il tutto senza che vi sia un’interruzione del servizio.
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Per procedere con la richiesta di voltura luce servirà presentare, innanzitutto, la copia del documento di riconoscimento del nuovo e vecchio intestatario e, in caso di azienda, anche la copia del documento di riconoscimento del referente contrattuale (o rappresentante legale). Il richiedente della voltura luce deve fornire anche altre informazioni come codice fiscale del precedente intestatario, codice POD (quello che identifica in modo univoco la fornitura), e potenza impegnata in kW.
Nessuna paura però: sarà possibile trovare facilmente tutte queste informazioni direttamente su una vecchia bolletta. Infine, per la voltura energia elettrica occorre anche presentare un documento che attesti il legittimo possesso dell’immobile. Stiamo parlando del contratto di locazione o usufrutto, con tanto di decorrenza dello stesso. Capire come si fa la voltura della luce non è difficile, ma è importante accertarsi di essere in possesso di tutto ciò che serve per procedere.
Molti fanno confusione tra voltura luce, subentro e attivazione, operazioni ben distinte che rispondono ad esigenze differenti. Prima di spiegare, in dettaglio, come si fa la voltura della luce, conviene capire, esattamente, di che cosa si sta parlando. Si tratta di un’operazione molto diversa da quella del subentro, che va richiesta unicamente nel caso in cui il contatore risulti già precedentemente disattivato. L’allaccio, invece, serve quando si ha necessità di collegare l’abitazione alla rete di distribuzione luce, e consiste nell’installazione di contatore, identificato da un codice POD. Per finire, con un contatore già installato, ma mai entrato prima in funzione, si dovrà richiedere la prima attivazione.
Quando si entra in una nuova casa, e si hanno dubbi su quale operazione richiedere, la cosa più facile è guardare la situazione del contatore:
Con contatore presente attivo: voltura
Con contatore presente ma disattivato: subentro
Con contatore mai stato attivato prima: prima attivazione
Il costo voltura luce cambia da fornitore a fornitore ed è quindi un fattore da considerare al momento della stipula di un contratto. Per avere un quadro preciso riguardo il costo voltura luce, bisogna considerare quanto stabilito dalle Autorità, secondo cui è previsto un contributo fisso di 25,88 euro per oneri di amministrazione e di 23 euro una tantum. Al contributo fisso per oneri di amministrazione, bisogna anche aggiungere i costi previsti dal proprio fornitore luce. A questi, si deve sommare l’Iva, pari al 22% del costo di voltura. Infine, bisogna considerare che alcune aziende possono richiedere un deposito in forma di cauzione.
Il cambio di intestazione del contratto avviene entro un paio di settimane dall’invio della richiesta. La voltura può richiedere tempi più lunghi solamente a fronte di eventuali irregolarità nei pagamenti precedenti, o se dovessero mancare alcuni documenti necessari per la richiesta. Nel caso in cui, dopo cinque giorni dal ricevimento della richiesta, il gestore non avesse ancora realizzato l’operazione di voltura luce, l’utente riceverà un indennizzo automatico di 30 euro alla prima bolletta utile.
Sulla base della legge vigente, la voltura luce è un’operazione che compete al nuovo intestatario, ovvero colui che vuole intestarsi un’utenza già attiva. In caso di trasloco, quindi, dovrà essere il nuovo inquilino a occuparsene e a sincerarsi che la pratica vada a buon fine. Inoltre, fin quando non avviene la voltura delle utenze, dovrà essere l’intestatario dell’immobile a farsene carico.
In caso di decesso dell’intestatario delle forniture luce e gas, si può trasferire il contratto a un altro soggetto con la procedura di voltura mortis causa. Questa procedura si può effettuare in caso vi sia un rapporto di parentela di primo grado tra vecchio e nuovo intestatario. Il familiare interessato deve inviare una comunicazione direttamente al fornitore luce e gas per ereditare la fornitura, evitando così la sottoscrizione di un nuovo contratto. La voltura luce e gas mortis causa non prevede costi, anche se il distributore può applicare gli oneri amministrativi.
Posso richiedere la voltura luce se non è presente il contatore? La risposta è no. In assenza di contatore bisognerà per prima cosa chiedere l’allaccio di fornitura elettrica.
E se il contatore è già presente ma risulta disattivato? In questo caso dovrai semplicemente scegliere un fornitore con cui procedere con un subentro.
La voltura luce compete al vecchio o al nuovo intestatario? L’operazione dovrà essere gestita interamente dal nuovo intestatario.
Con la voltura luce si eredita anche il debito del vecchio intestatario? Assolutamente no, tranne che nel caso in cui chi esegue la voltura non sia estraneo al debito. Potrebbe essere il caso di colui che vuole fare la voltura dell’utenza essendo convivente con il precedente intestatario.
Si ha diritto a un rimborso in caso di ritardo del gestore? Se, dopo cinque giorni dal ricevimento della richiesta, il gestore non dovesse, ancora, aver eseguito la voltura luce, l’utente avrà diritto a un indennizzo automatico di 30 euro già nella prima bolletta utile.