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Il subentro è una richiesta di attivazione di energia elettrica. Deve essere eseguita a seguito della disattivazione di fornitura di energia.
Per eseguire la richiesta di subentro correttamente, come in caso di richiesta di attivazione della luce, sarà essenziale il lavoro di 2 enti di cui spesso non si conoscono mansioni e doveri: fornitori e distributori.
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Il fornitore (con il quale stipulerai il contratto ) vende l'utenza al cliente finale. Può essere scelto senza alcuna restrizione.
Il distributore trasporta e consegna l’energia elettrica attraverso le reti di distribuzione a media e bassa tensione (con questo ente non avrai alcun contatto ).
È proprietario dei contatori e si occupa della lettura dei consumi effettuati dall'utente. A differenza del fornitore, non è possibile scegliere il distributore.
La voltura è la richiesta di cambio di intestatario della bolletta di un'utenza ancora attiva. Se il precedente inquilino non ha fatto richiesta di disdetta del contratto, il nuovo può fare richiesta di voltura, cambiando l'intestazione della fornitura.
La voltura viene effettuata appena gli affittuari entrano in un'abitazione nella quale le utenze sono attive ma ancora intestate al precedente inquilino.
Esistono però molti altri casi per i quali è necessario fare richiesta di voltura:
- nel caso in cui l'intestatario sia deceduto;
- a seguire della separazione di una coppia, in cui si verifica la necessità di intestare le utenze a chi rimane nella suddetta abitazione.
Il subentro, come anticipato, si richiede invece quando il contatore è stato disattivato a seguito della disdetta della fornitura, che rende necessario riattivarlo.
Il subentro luce è a carico della persona è in parte a carico della persona che occupa l’immobile e sta per lasciarlo, in parte a carico della persona che sta per occupare l’immobile, salvo diverse disposizioni presenti nel contratto di locazione stipulato con il proprietario.
Ci sono una serie di indicatori che ti faranno capire immediatamente se devi richiedere il subentro luce, come la possibilità di alzare fisicamente la levetta del contatore dell’abitazione.
Se non dovessi riuscirci, dovrai avanzare richiesta di subentro.
La procedura da seguire per richiedere il subentro varia in base al fornitore energetico che sceglierai.
Dopo aver cercato la tariffa più conveniente per le tue esigenze, richiedi l’aiuto di un consulente per capire come proseguire per la corretta sottoscrizione della richiesta.
In generale, dovrai:
- (frequentemente) iniziare una procedura di richiesta di subentro nell’ area privata apposita sul sito web del servizio di fornitura energetica selezionato;
- inviare o allegare la documentazione necessaria per avanzare la richiesta
- attendere la mail di conferma del corretto completamento della richiesta e della sua presa in carico.
- attendere i giorni lavorativi necessari, stabiliti per legge, per il completamento dell’intera operazione.
Nel caso del subentro, per prevenire eventuali problematiche o ritardi con l'attivazione della luce, anticipa la richiesta di 2 settimane rispetto al giorno dell'effettivo trasferimento.
Per facilitare questa operazione, cerca di recuperare una precedente bolletta della fornitura luce.
Al suo interno, contiene tutti i dati necessari per richiedere il subentro.
Se non la possiedi, recati fisicamente al contatore per recuperare i dati necessari per avanzare la richiesta, ovvero:
- Codice POD (ovvero l'identificativo del contatore di energia elettrica);
- Potenza impegnata in kW;
- Indirizzo presso il quale è registrata la fornitura;
- Dati anagrafici del nuovo cliente (codice fiscale, carta d’identità, numero di telefono ed indirizzo e-mail).
L'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ( conosciuto con l’acronimo ARERA) ha stabilito come tempo massimo per riattivare un contatore di energia elettrica 7 giorni lavorativi da quando il cliente ha trasmesso la richiesta.
Ripartiti in questo modo:
- 2 giorni lavorativi in cui il fornitore dovrà passare la richiesta al distributore
- 5 giorni lavorativi in cui il distributore dovrà attivare il contatore.
Qualora il distributore dovesse tardare nell'attivazione, il cliente avrà diritto a un risarcimento automatico di:
- 35€ se l'attivazione viene effettuata nel doppio del tempo previsto;
- 70€ se l’attivazione avviene nel triplo del tempo previsto;
- 105€ se l’attivazione viene realizzata oltre il triplo del tempo previsto.
I costi del subentro variano a seconda del tipo di contratto che è stato stipulato, se con il mercato libero o con il mercato tutelato.
Nel caso del servizio di maggior tutela i costi complessivi dell'operazione di subentro sono pari a circa 64€, così ripartiti:
- 25,20€ per il pagamento di oneri amministrativi al distributore locale;
- 23€ di contributo fisso per la gestione della pratica da parte del fornitore;
- 16€ di imposta di bollo;
- eventuale deposito cauzionale.
Nel mercato libero, i costi complessivi dell'operazione di subentro consistono in un contributo fisso di 25,20€ per il pagamento di oneri amministrativi, che vanno ad aggiungersi a una quota di servizio determinata dal fornitore e che può variare dai 20 ai 60€.
- Come attivare la fornitura di energia elettrica se non c’è un contatore? In questo caso, prima di procedere con l’attivazione della luce, dovrai presentare richiesta di allaccio di fornitura elettrica.
- Dove trovo il codice POD? Puoi trovare il codice POD direttamente su una bolletta, o sul contatore, se è un modello elettronico. In alternativa, puoi contattare l’assistenza clienti del tuo fornitore di energia. Con i tuoi dati, riuscirà ad accedere immediatamente al tuo codice identificativo.
- Come modifico l’intestatario della fornitura di energia elettrica? In questo caso, dovrai fare richiesta di voltura, per cambiare l’intestatario delle bollette.
- È sempre possibile ricevere un rimborso? Nel caso di ritardi nel completamento del subentro è sempre previsto un indennizzo per il cliente. Nel caso dell’allaccio della luce, invece, è possibile richiedere un risarcimento solo in casi specifici.
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Che differenza c’è tra potenza impegnata e potenza
disponibile?
La potenza disponibile è la potenza massima che può essere erogata da un impianto, pena interruzione della corrente. Generalmente, corrisponde ad un 10% in più della potenza impegnata.
La potenza impegnata (anche chiamata contrattuale o richiesta) è la potenza che è possibile impiegare. Puoi trovarla nel contratto di fornitura.
Attenzione: se si verifica un frequentemente il superamento della potenza disponibile rispetto a quella impegnata (almeno in 2 mesi nell’arco dell’anno), il distributore può procedere con un aumento unilaterale della potenza del contatore. Questo può comportare che ti vengano addebitati costi aggiuntivi per l’aumento di potenza disponibile del contatore.
Il processo di aumento di potenza contrattuale è reversibile contattando il proprio fornitore, chiedendo che la potenza impegnata venga riportata ai valori precedenti.
Ricordati di verificare consumi e piani attivi sulla tua bolletta.